mercoledì 17 dicembre 2014

Discanto

LA LUNA SI FERMO' (spettacolo musicale e teatrale)
Canti e conti della tradizione orale natalizia.

Racconti, novene, canti di questua, serenate di capodanno e altre canzoni
della tradizione pastorale e contadina, in particolare abruzzese, legati al periodo natalizio

DICEMBRE
21 - Pietranico (Pe). Chiesa S. Michele, ore 18,00. Con Marcello Sacerdote ai racconti.
Organizzazione Comitato Feste Pietranico.

26 - Tempera, L'Aquila. Auditorium Centro Culturale. 18,00. Ai racconti Francesca Camilla D'Amico.
Su invito dell'Officina Musicale.

GENNAIO
5 - Pescara. Auditorium "Petruzzi", ore 18,00. Ai racconti M. Sacerdote.
Organizzazione Associazione DisCanto e Museo Genti d'Abruzzo.


Inoltre il 1° gennaio, a partire dal Castello alle ore 0,40, tradizionale appuntamento con la
Serenata di Capodanno a Pettorano sul Gizio (AQ).

In tutte le occasioni sarà possibile acquistare l'ultima produzione discografica dei DisCanto, il CD "Allùmeme la vi'".


MICHELE AVOLIO:
voce, chitarra, bouzouki, mandoloncello e percussioni
SARA CIANCONE:
violoncello, percussioni e cori
ANTONELLO DI MATTEO:
zampogna, fisarmonica e clarinetto 
ELENA D'ASCENZO:
voce e percussioni

DisCanto
Musica Etnica d' Abruzzo (tra ricerca e nuove sonorità).
Il gruppo nasce in terra d'Abruzzo, terra aspra ma ospitale, brulla e incantevole e si nutre della suggestione scenica di quei luoghi per rielaborare la tradizione dei cantori, in chiave perfettamente godibile all'orecchio meno avvezzo, al giorno d'oggi, alla musicalità contadina.
Si scioglie nell'armonico ensamble l'eterna querelle tra élite e volgo, tra alto e basso o, per riprendere l'estetica crociana, tra poesia e letteratura. Eppure oggi è probabilmente l'ascoltatore o il lettore colto che muove alla ricerca di sonorità arcaiche, di raffinatezze all'interno di quella che a lungo si è considerata come "paraletteratura". Un simile dibattito è ancora possibile? Oppure è necessario godere del disarmante incanto insito nella saggezza popolare, nei motti della tradizione orale che, a distanza di secoli, sono giunti al sensibile animo dell'esteta moderno?
Disarmante è, appunto, l'eco di cui si nutre la musica del gruppo abruzzese, quella voce che si perde nei canti della mietitura, nelle incanate dei contadini che si sfidano a colpi di motti arguti, nei lamenti per le pene d'amore, per la morte del congiunto. L'approccio al mondo dell'oralità non ha la pretesa di essere filologico, eppure, in fondo lo è, perché grande è il merito di chi, abilmente, fonde nuovo e vecchio per veicolare ancora e imprimere nella memoria le radici della propria terra.

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